C’era una volta un monastero che poi divenne casa colonica che poi divenne cartiera. Si produceva carta paglia e carta da imballaggio, ma ci piace pensare che nascessero qui anche i fogli che poi diventavano pagine di libri illustrati.
Dicono che qui ci siano i fantasmi, ma forse sono le ombre colorate di personaggi fiabeschi a scivolare da una stanza all’altra, attraverso le pareti.
Potremmo immaginare che Cappuccetto Rosso sia uscito con un balzello dal libro che ci aspettava appoggiato ad una colonnina: chissà se lì dentro c’è la sua storia, chissà quale delle tante sue versioni (sapete che “Le Storie della mala notte” adorano le fiabe e le loro aggrovigliatissime radici? Se volete saperne di più sulle tante, sorprendenti, varianti della vicenda di Cappuccetto Rosso, ecco qui una bella puntata di Wikiradio tutta da ascoltare).
La bambina vestita di rosso la vediamo con l’immaginazione, ma inseguendola ci imbattiamo in un lupo che c’è davvero, poi in un uomo cattivo e poi in creature malefiche e ghignanti che ci sorprendono da dietro le colonne.
Per fortuna ci sono anche supereroi e cavalieri. C’è perfino traccia di quel ragazzino tutto giallo che ha dimenticato qui il suo skateboard.
A un certo punto, però, il mondo delle fiabe diventa reale. Dapprima è una sensazione, poi un suono dolce e gentile che si moltiplica per 10, 100…è un tranquillo belare di pecore. Ci affacciamo al terrazzino e loro sono lì, bianche e morbide che circondano la struttura abbandonata. Siamo circondati da un gregge intero, un pacifico assedio bianco. Cosa c’è di più inaspettato e anacronistico di un gregge di pecore? Quale incontro potrebbe essere più in tema di questo, mentre si esplora una fabbrica abbandonata con il cielo che si fa scuro? La magia delle fiabe esiste davvero.
La nostra Cappuccetto Rosso ci accompagna per altre mille stanze senza sollevare le montagne di fogli che ricoprono i pavimenti. A un certo punto salta a piè pari dentro un cerchio giallo disegnato per terra e sparisce. Il tour è finito. Dicono che mesi dopo la cartiera abbia preso fuoco: chissà che aspetto avrà adesso. Sarà un po’ meno colorata, forse. E i personaggi fiabeschi che ci abitavano? Sono sopravvissuti, loro sopravvivono sempre. (Clicca QUI per vedere l’album completo)