Sì, mi è capitato di scrivere soggetti e sceneggiature. Un paio di queste si sono trasformate in cortometraggi. Per “La misura dei salami” avevo scritto la sceneggiatura come si dice “non originale”, perché il punto di partenza era il racconto omonimo di Luciano Rocco.
Guardando il piccolo film che ne è uscito ci si ritrova nelle atmosfere di grandi film come “L’albero degli zoccoli” e “Novecento“.
“La misura dei salami” è stato un’esperienza indimenticabile anche se io, sceneggiatrice, sul set non ci sono mai andata. Però, scrivendo quelle scene, c’ero stata prima di tutti gli altri.
Grazie al regista e artista, Matteo Corazza, che aveva creduto in me per questo progetto.
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